Sempre agli animali sono dedicate delle opere di piccole dimensioni di Ericailcane, noto per le opere di street art, alcune delle quali realizzate insieme a Blù
Si tratta di animali di fantasia, come quelli che vedete qui di seguito
E parlando di animali, passiamo dal minimo dimensionale al massimo del cavallo di Mimmo Paladino, dal linguaggio così pulito ed essenziale che ci richiama l'arte del geometrico del medioevo ellenico.
Di Nicola Vincisono invece questi ragazzi indigeni, soliti ad aspirare colla, ritratti in tutta la loro crudezza su sfondi volutamente raffinati e borghesi. Ricorrono motivi di tappezzerie floreali che a tratti mi hanno ricordato gli sfondi che Gauguin soleva porre dietro i suoi indigeni.
Qui c'è però una forte carica di denuncia evidenziata proprio dal contrasto che nasce dall'emarginazione di questi giovani ed il contesto in cui sono posti. Purtroppo l'immagine non è chiara abbastanza a causa delle immagini e delle luci riflesse.
Tom Leighon raffigura luoghi invasi da edifici e masse di persone. L'effetto apparente è gioioso, ma a ben riflettere finisce per diventare angosciante.
oppure crea luoghi surreali dove convivono monumenti celebri di diverse città europee, sempre invasi dalla gente, simbolo di come tutto oggi viene consumato, anche l'arte.
LUCA FITTANTE design allievo del corso b prof CECILIA POLIDORI a.a.2010-2011
martedì 8 febbraio 2011
CODICE DA VINCI
IL LIBRO
Siamo veramente stanchi di….vedere attori che ci danno false emozioni..esauriti da spettacoli pirotecnici ed effetti speciali anche se il mondo in cui si muove è in effetti per certi versi fittizio, simulato…non troverete nulla in Truman che non si veritiero….non c’e’ copione, non esistono copie….non sarà sempre Shakspeare ma è autentico….è la sua vita.
"Noi siamo ciò che proteggiamo, quello per cui lottiamo."
dal libro "Il codice da vinci" di Dan Brown
IL FILM
"La mente vede solo quello che vuole vedere…"
Trama:
L'anziano curatore del celebre Musée du Louvre di Parigi, Jacques Saunière, viene trovato morto all'interno della Grande Galleria del museo, nudo, disposto per terra come l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, e coperto di simboli da lui stesso tracciati con il suo sangue. Inizia così per Robert Langdon, professore di simbologia religiosa all'Università di Harvard, un viaggio alla scoperta di un grande mistero dell'umanità: il santo Graal. Accompagnato da Sophie Neveu, nipote del curatore ucciso, dovrà ripercorrere indizi nascosti nelle più affascinanti opere d'arte spostandosi da Parigi a Londra. La chiave del mistero fu custodita per secoli dal Priorato di Sion e dai cavalieri templari: si tratta di un segreto che potrebbe compromettere i fondamenti del Cristianesimo, ed in particolare quelli della dottrina professata dalla Chiesa cattolica.Per illustrare alcuni dei "segreti" del romanzo è stato fatto uso della grafica computerizzata: nella risoluzione degli anagrammi, nella scena in cui viene "svelato" il mistero dell'Ultima Cena del da Vinci e quando Langdon risolve l'enigma del cryptex davanti alla tomba di Newton.domenica 6 febbraio 2011
Keith Haring
Keith Haring fu un artista geniale che visse una breve esistenza ricca di esperienze. Viaggiò per tutta l’America in autostop, fece diversi mestieri e venne più volte arrestato per i suoi murales, immediatamente e velocemente da lui realizzati che però negli anni settanta erano vietati. Ma in cambio ottenne molta più notorietà: per vedere le sue opere non serviva andare in un museo, bastava prendere la metro! I suoi quadri acquisirono sempre più valore e molta gente rubava le sue opere in Subway poche ora dopo la realizzazione, per poi rivenderle ai mercanti d'arte. Il 16 Febbraio del 1990, a New York, a soli 31 anni, Keith Haring muore di AIDS lasciando un segno indelebile, come una vernice spray, nell'arte contemporanea, le sue opere fatte di personaggi e di storie astratte lo hanno collocato tra gli artisti più rappresentativi della Pop-art.
Il suo modo di operare era diverso e giocoso, come questo cuore fatto di omini che si incastrano fra loro compiendo gesti e movimenti vivaci.
Questo è un gioco labirintico che unifica pareti e pavimento di una stanza creando effetti illusionistici.
Un altro gioco di omini colorati
"Keith Haring non era un artista in senso tradizionale. Per lui l’atto del creare non rappresentava un momento isolato e sacro della sua vita personale. Per lui dipingere e respirare erano letteralmente una cosa sola ed era difficile riuscire davvero a pensare di poter accettare di essere pagato per un atto, quello creativo, che urgeva sulle sue dita con un’impellenza quasi sessuale. Bastava l’incontro casuale tra un muro bianco e qualche bomboletta di vernice perché un’opera prendesse subitamente corpo, nel giro di pochi minuti. E non c’era una reale differenza tra la tela destinata a durare nel tempo e il muro che sarebbe stato abbattuto di lì a poche ore: Haring non dipingeva per “durare” nel tempo, ma per “essere” nel tempo. O, più semplicemente lo faceva perché non sapeva fare altro".
Il suo modo di operare era diverso e giocoso, come questo cuore fatto di omini che si incastrano fra loro compiendo gesti e movimenti vivaci.
Questo è un gioco labirintico che unifica pareti e pavimento di una stanza creando effetti illusionistici.
Danza
Un altro gioco di omini colorati
" ... a che mi servono i piedi se ho le ali per volare? "
mercoledì 24 novembre 2010
riflessione,studio,opera
reflectio,study,work
Pablo Neruda ha detto che il poeta quello che ha da dire,lo dice in poesia perche non ha un altro modo per spiegarlo.Io che faccio l'architetto,la morale non la predico:la disegno e la costruisco."Renzo Piano"
Pablo Neruda said that what the poet has to say, say it in poetry because it has no other way to do that spiegarlo.Io the architect, not preach morality: the design and build. "Renzo Piano"
Iscriviti a:
Post (Atom)